Premessa
Siamo circondati da migliaia di persone ogni giorno, ma tendiamo sempre a ricordare quelle che si differenziano dal concetto di “canonica normalità”. Si può restare colpiti da un aspetto poco ordinario, da un modo di vestirsi poco ordinario, da un atteggiamento poco ordinario o, come in questo caso, da una mente assolutamente non ordinaria.
Questo articolo non vuole essere altro che un omaggio a chi sopravvive con il peso di una condizione che colpisce la parte più delicata di ciò che siamo. Non credo che sarò in grado di rendergli giustizia perché, anche se con poco tempo a dispozione, ho colto tanta umanità nei suoi discorsi, che sono come un infinito e lento temporale: ridondanti, avvolgenti, ipnotici.
Voglio raccontarlo tramite le sue parole, ciò che mi ha detto della sua persona e dell’importanza che è convinto di avere. Avrò sempre un cuore dolorante di fronte a certe condizioni, ma non voglio dimenticarle. Sarebbe un peccato troppo grande.
Lettura
Non ricordo quand’è stata la prima volta in cui il mondo mi ha visto aprire gli occhi. A dirla tutta non ricordo neanche se sia stato lui a vedere i miei o io a veder nascere lui… Ho ricordi sgualciti di quando la mia mano ha cercato di plasmare il suo aspetto e le sue caratteristiche influenzando la sua creazione.
Sono nato mille volte e potrei rinascerne altrettante. Non so quando questo sia iniziato, non so neanche la ragione per la quale sia stato deciso che dovessi essere proprio io così importante per il mondo di oggi, di ieri e di domani. Sono condannato a rinascere altre mille volte… Il mondo ha troppo bisogno di me, anche se ormai sto cominciando a sentire il peso di questa mia responsabilità.
Avrei bisogno di una pausa.
Il giorno della mia dipartita da questa vita vorrei non rinascere ancora. Ho fatto troppo bene e ho rischiato troppe volte per colpe non mie. Sono stato troppo accomodante e troppo pieno di creatività. È andata bene fino a quando la mia personalità ha cominciato ad abbagliare le pigre menti dei mondi circostanti.
Ho vissuto varie epoche e sono stato al fianco di innumerevoli personaggi, che tu, ahimé, potrai soltanto studiare. Sono stato braccio destro e mente pensate dei più grandi condottieri del passato e dei più importanti boss della malavita organizzata, quando ancora era una malavita d’onore, e sto pagando adesso che è diventata soltanto deliquenza e falso gioco di potere.
Sarei dovuto essere un satellite e non una stella così luminosa. Ho sbagliato e ne sto pagando le conseguenze, ma continuo a rinascere e a fare gli stessi errori perché, in fondo, questo sono io e non riesco a vivere in altri modi. Preferisco essere vero e vinto che abbassarmi all’incolore vita di voi, che credete di essere normali soltanto perché la vostra mente è relegata a questo mondo e a questa unica e breve esistenza.
Nessuno mi ha mai ringraziato per le opere che ho messo in atto; io che ho sempre operato per il bene di tutti e – ormai mi viene da pensare – mai per il mio. Svegliarsi ogni mattina è difficile con questo peso addosso, ma devo andare avanti perché se non ci penso io a questo ingrato mondo, chi mai potrà farlo? Nessun altro sarebbe disposto a sacrificarsi come ho fatto e come continuo a fare io.
Mondo, mio mondo, hai preso tutto di me e mi hai regalato migliaia di vite che non ho mai creduto di meritare. Ti ho voluto troppo bene per essere relegato a una condizione che non mi fa onore. Persone come me ne nascono una volta soltanto, ormai dovresti saperlo; ormai dovresti averlo imparato.
Mi sento usato e tradito dopo essere stato alla mercé di troppe persone, che mi hanno sfruttato per diventare figure di rilievo; che si sono presi tutti i meriti rinnegando ciò che sono stato per loro. La mia mente è troppo ingombrante.
Non sono mai stato al mio posto: il mio errore più grande. Non so se abbia operato per speranza o per disperazione, forse sono solo un disperato in cerca di speranze: sempre più flebili, sempre meno rigogliose, sempre più lontane.